Diventare donatore è una scelta che viene dal Cuore ma si esprime con il consenso della Ragione.

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Compilazione questionario

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Visita nell’ambulatorio

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Il Prelievo

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Controllo finale e colazione

La mia prima donazione

Curioso di scoprire come si svolgerà la tua prima donazione?
Dall’anamnesi alla colazione, tuteliamo il tuo benessere psicofisico e la sicurezza di chi riceverà il tuo dono!

Arrivato al Centro di raccolta sangue consegni all’accettazione il tuo documento identificativo (documento di identità valido e/o il tesserino sanitario che attesti l’iscrizione al SSN), qui ti verranno date tutte le informazioni ed un apposito questionario da compilare, le cui domande servono per fare emergere le problematiche di interesse trasfusionale che potrebbero controindicare la donazione sia per la tutela del donatore che del paziente ricevente. Il questionario lo potrai compilare eventualmente anche con il medico, e solo a lui potrai chiedere spiegazione sul significato delle affermazioni in modo da poter rispondere in maniera veritiera. Il questionario è da compilare in tutte le sue parti e da firmare per accettazione.

Prima di entrare in sala prelievo sarai sottoposto ad una visita nell’ambulatorio del medico addetto alla selezione dove ti sarà misurata la pressione arteriosa, controllato il valore dell’emoglobina utilizzando un apposito strumento (emoglobinometro), verificato la corretta compilazione del questionario puntualizzando alcune domande, infine valutato le tue condizioni generali di salute.

Avuto il parere favorevole entrerai in sala prelievi dove il personale infermieristico ti farà accomodare in una comoda poltrona reclinabile. La durata del prelievo dipenderà dal tipo della donazione che andrai ad eseguire,  ca. 10 min. per sangue intero, ca. 40-60 min. per plasmaferesi, ca. 1h-1h e 15 min. per piastrinoaferesi.

Terminata la tua donazione andrai in sala ristoro per consumare una buona colazione, una volta terminata il personale infermieristico ti misurerà nuovamente la pressione arteriosa e se tutto va bene potrai ritornare alla tua vita normale con la raccomandazione di osservare il riposo ed evitare sforzi fisici per tutta la giornata.

Il giorno prima della donazione

Donare il sangue, a prescindere dalle motivazioni che ispirano a compiere tale atto d’amore, può rivelarsi, per alcuni donatori, un’esperienza fisicamente spossante.

Esiste, tuttavia, un’efficace contromisura per rendere meno traumatico per il tuo corpo il momento del dopo che è quella di una corretta idratazione (1.5/2 lt.) il giorno precedente. Rimanere idratati è importante non solo per preservare la piena efficienza delle tue prestazioni fisiche durante tutta la giornata, immediatamente dopo la donazione, ma a trarne considerevoli benefici sarà inevitabilmente anche il tuo benessere mentale.

Idratarti bene, del resto, dev’essere una regola di vita da seguire sempre, e non soltanto un’eccezione da mettere in pratica prima della donazione.

Determinate situazioni di stress psico-fisico quali possono essere, ad esempio, un lavoro estremamente faticoso, praticare attività fisica per sport e, appunto, donare il sangue, prevedono che tu incrementi ulteriormente il tuo fabbisogno quotidiano di liquidi.

A maggior ragione, tutto ciò è ancor più vero e necessario prima di accingersi a donare il sangue.

Questo perché uno dei principali componenti del sangue intero è il plasma che, a sua volta, è composto quasi interamente da acqua (per circa il 92%).

Arrivare perfettamente idratati al momento della donazione, dunque, permetterà al tuo corpo di sostituire e ricostruire immediatamente quanto appena perso in termini di liquidi.

Il segreto per affrontare nel migliore dei modi l’esperienza di una donazione di sangue, è idratarti a dovere prima di donare!

Il giorno precedente la donazione occorre pure evitare importanti sforzi fisici e un’ alimentazione troppo abbondante e/o ricca di grassi perché potrebbero essere motivo di rialzo delle transaminasi con inidoneità del sangue donato; evitare di coricarsi tardi la sera e soprattutto non donare dopo aver appena terminato un lavoro notturno che possono essere motivo di abbassamento dei valori pressori, sia in corso di donazione che successivamente.

Il giorno della donazione

Bastano alcuni accorgimenti per rendere la tua esperienza più rilassante e piacevole.
Così potrai apprezzare al meglio ogni donazione, il tuo momento di condivisione e solidarietà senza intoppi.

Prima

Il digiuno assoluto prima della donazione non è necessario né opportuno, salvo particolari condizioni come la necessità di effettuare esami di controllo e/o esami annuali; è ammessa una leggera colazione evitando: latte, latticini ed alcool, sono permessi: tè, caffè, orzo, succo o spremuta di frutta, pane, marmellata, miele, frutta fresca… , è fondamentale  bere almeno 2 bicchieri d’acqua.

Avvertire sempre il personale della sala prelievi circa eventuali allergie al cerotto o disinfettanti a base di iodio oppure se durante la donazione o dopo si accusa qualche malessere.

Dopo

Terminata la donazione non alzarsi subito dal lettino ma restare coricato per almeno 510 minuti, quindi rimanere seduti per qualche minuto e poi alzarsi in piedi e consumare una piccola ristorazione nell’apposita sala possibilmente seduti.

Consigliabile bere almeno 1/2 lt di acqua entro 12 ore dal termine della donazione, ma la quantità può essere elevata ad 1 lt durante la stagione estiva o per quei donatori che per motivi di lavoro o attività fisica hanno profusa sudorazione, evitare di fumare o bere alcoolici per almeno un’ora dopo la donazione. Il giorno della donazione è raccomandato osservare il riposo ed evitare sforzi fisici.

Sospensione definitiva

Può succedere che dall’ultima donazione eseguita possano subentrare per il donatore delle condizioni di salute per le quali si ritiene che la non idoneità alla donazione non si modificherà nel tempo (es. cardiopatie, tumori, epatiti, ecc.), in questo caso il medico non permetterà la donazione e verrà applicata una sospensione definitiva sulla base di normative nazionali ed europee in continuo aggiornamento a pari passo con il progresso scientifico e tecnologico.

Sospensione temporanea

Può succedere che dall’ultima donazione eseguita possano subentrare per il donatore delle condizioni di salute per le quali si ritiene che la non idoneità alla donazione possa avere un carattere temporaneo, in questo caso il medico stabilirà un periodo di tempo al termine del quale il donatore potrà riprendere tranquillamente l’attività di donazione.

  • 4 mesi: dopo piercing, tatuaggi, rapporti sessuali a rischio non reiterati (occasionali, promiscui), interventi chirurgici maggiori, agopuntura, endoscopie (es. gastroscopia, colonscopia).
  • 6-12 mesi: dopo il rientro da viaggi in zone dove esiste il rischio di contrarre malattie infettive tropicali.
  • 6 mesi: dopo il parto.
  • Periodi differenti: per vaccinazioni, patologie infettive, assunzione di medicine.

Le complicazioni della donazione

Normalmente la donazione di sangue ed emocomponenti è ben tollerata, tuttavia occasionalmente possono insorgere eventi sfavorevoli legati alla donazione
Importante che il donatore informi immediatamente il medico della sala prelievi o gli infermieri di qualunque disturbo che si verifichi in corso o al termine della donazione e segnalare anche quelli accusati nei giorni successivi purché inerenti alla donazione!
  • lipotimia: ( o sindrome vaso-vagale) è la reazione più frequente caratterizzata da sudorazione, pallore, vertigini, rallentata frequenza cardiaca e talvolta perdita di coscienza; è causata generalmente da fattori psicologici (vista del sangue e/o dell’ago, emotività);
  • ematomi: talvolta nella sede di prelievo possono verificarsi dei travasi di sangue sotto la cute che si riassorbono spontaneamente al massimo in 15 giorni : possono essere causati da una difficoltosa venipuntura oppure dal fatto che il donatore, al termine della donazione, ha piegato il braccio con forza esercitando una contrazione muscolare forte con distacco del tappo emostatico che si forma normalmente sulle ferite; si manifestano con rigonfiamento, comparsa di colore violaceo, eventualmente dolore;
  • bruciore nella sede di venipuntura: si verifica nella fase iniziale del prelievo ed è dovuto alla presenza sulla punta dell’ago di una piccola quantità di anticoagulante che viene immediatamente asportata dal fluire del sangue oppure quando il prelievo offre presenza di difficoltà; raramente si hanno contrazioni e spasmi muscolari le quali compaiono talvolta in seguito a perdita di coscienza oppure nei donatori ansiosi ed emotivi che tendono ad effettuare atti respiratori troppo frequenti;
  • molto rara è la comparsa di forte dolore irradiato al braccio o alla mano dovuta al contatto dell’ago con tessuti nervosi o tendinei.
  • Nel caso di procedure aferetiche la complicanza più frequente è la reazione dovuta all’anticoagulante che può causare sensazione di formicolio alle labbra o al viso o alla punta delle dita della mano e talvolta senso di freddo generalizzato per modesta e transitoria riduzione del calcio nel sangue correggibile con la somministrazione di calcio alla comparsa dei sintomi.

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